troppa importanza

cuorpoAvevo intitolato il post precedente "intrappolati in culo a cristo". Poi non so perchè sono tornato indietro, riaperto l'edit e cancellato. In seguito ho giustificato in maniera rocambolesca questa mia autocensura: troppa importanza all'importanza.
Resta il fatto che mi sono censurato. Prima, prima non l'avrei mai fatto. Che ne è del sano buona la prima?
La misura dell'efficacia è il frutto di una formula a me sconosciuta. Di certo, uno scopo raggiunto con successo esiste laddove non rimane traccia della strada percorsa e dei mezzi utilizzati per farlo. E se la storia del raggiungimento svanisse dalla memoria degli stessi promotori dell'azione, ecco, il successo sarebbe prossimo alla perfezione.

 

diciamo che in questo mondo solo le macchine sono efficaci, finchè durano ma, non avendo memoria, anche oltre – diciamo eternamente. In effetti le macchine esistono solo in funzione dello scopo, la loro è un'azione senzatempo. Una macchina intelligente sarebbe inutilizzabile se non da se stessa, ma perderebbe lo scopo – sarebbe inefficace a qualsiasi utilizzo. Cadrebbe da sola in cose come l'autocensura. Si limiterebbe.
Il concetto di lobby è una cosa che mi sfugge perchè in effetti si prefigge uno scopo per vie tortuosissime e incontrollabili. Un potere illusorio sul tempo, manovrando lo spazio.

Una mente collettiva e calcolatrice da usare come strumento. In realtà avendo un'identità che le circoscrive le lobby sono fatte di memoria e sono intrappolate in culo al tempo, altro che potere, con tutto il potere del mondo possono solo bruciare di più e rendere meno. Come macchine intelligenti perdono lo scopo e risultano inefficaci.
Si diceva del Nagorno-Karabach: parliamoci chiaro, la sua indipendenza de facto è inutile a tutti. Il Caucaso è in stallo, e chi investe rischia in un gioco che forse non vale la candela. La lobby armena non ci guadagna, gli Stati Uniti men che meno. La Russia difende il difendibile. Come un due tre stella, chi si muove è spacciato.  

This entry was posted in le confessioni. Bookmark the permalink.