il mio primo post sodomita

Sparta senza Atene, dovunque all'ordine di questo giorno la violenza dei soldi a Napoli su Napoli.
La mondadori dalle Gomorre d'oro sa cos'è la promozione – e ne domina, com'è noto, la distribuzione.
Oggi non è più violento di ieri, eppure dopo la scorta agli scrittori, d'improvviso, i morti. I morti tali e quali a sempre cantano violenza in fascia protetta. Tutto il sangue della Campania minuto per minuto. Ma ci vuole un manuale turistico (da settimane in cima alle classifiche dei libri più venduti) prima di pubblicizzare un posto. Poi i servizi televisivi, le campagne. Oggi, ora – appunto. Tutto l'accattivante di una guerra, dell'informazione di guerra. Dell'esotico.
Poi, un'agenzia turistica. Ma dove sta, non la vedo. E che ci azzecca la mondadori, mi chiedo. Da qualche parte ce lo diranno. 

Ci pensa il BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA – N. 44 DEL 25 SETTEMBRE 2006. Con il DECRETO DIRIGENZIALE N. 316 del 15 giugno 2006. Ovvero il "Bando di gara per la selezione del socio privato di minoranza della società SCABEC, da trasformarsi in S.p.a. giusta DGR n. 623/03, e per l’affidamento della gestione dei servizi finalizzati al miglioramento della fruizione pubblica e della valorizzazione del patrimonio artistico della Regione Campania e dei correlati interventi di manutenzione – Aggiudicazione definitiva". Un bando da 490.000 euro (http://www.denaro.it/go/a/_articolo.qws?recID=203892), ovvero il 49% della SCABEC da destinare a privati: "Al partner scelto attraverso la procedura d’appalto sarà anche affidata la gestione di servizi per migliorare la fruizione pubblica e valorizzare il patrimonio artistico. L’importo stanziato ammonta a 118 milioni di euro".

Ma che cos'è la SCABEC (Società CAmpana BEni Culturali):
– "La Scabec è la prima in Italia delle società pubbliche per la gestione e la valorizzazione dei beni culturali. È un nuovo compito che ci è stato assegnato dalla riforma della Costituzione e abbiamo scelto, per assolverlo, uno strumento agile che sappia raccogliere un patrimonio di conoscenze e di know how", così dice Marco Di Lello, "assessore ai beni culturali della Regione Campania, presentando la sua creatura nata nel 2003, il primo esempio in Italia di società pubblica per la gestione dei beni culturali, la promozione e organizzazione di mostre ed eventi, a livello regionale" (http://www.larticolo.it/modules.php?ame=News&file=print&sid=848).
La SCABEC "svolge la quasi totalità delle attività sociali in favore della Regione Campania, ovvero a favore di beni o società di proprietà della Regione Campania o da essa controllate" (da REGIONE CAMPANIA – Giunta Regionale – Seduta del 22 dicembre 2004 – Deliberazione N. 2387;  http://www.sito.regione.campania.it/burc/pdf05/burc03bis_05/del2387_04+.pdf).
Meno di una settimana fa, Conchita Sannino ne scriveva su la Repubblica di Napoli (http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Io,%20pentito%20delle%20societ%C3%A0%20miste/1417073/6):
– Altro aplomb all´isola E 7 del Centro direzionale, sobrio attivismo e signore (laureate) in riunione. È la Scabec (80 per cento della Regione) che si occupa di beni culturali, presidente è l´ex assessore comunale ds Roberto Cappabianca, ad Giovanna Barni: per scopo il coordinamento tecnico di Artecard, i servizi del Museo Madre, circa 200 mila euro di spese correnti, oltre 1 milione di capitale, centinaia di migliaia di euro per collaborazioni, consulenze. Settore strategico. Non bastava l´assessorato del dinamico Marco Di Lello? «Ma no, facciamo anche il coordinamento della newsletter di Artecard», la casella di posta elettronica. Inutile chiedere chiarimenti: i vertici fino a tardi sono «sempre in riunione».
Forse Conchita non era a conoscenza del fatto che quest'80% è in via di riduzione: chi si è aggiudicato il 49%? Dalle parole di un comunicato stampa del 31/10/2006 in occasione degli stati generali del turismo, redatto dal nostro Di Lello, leggiamo:
– Il modello Artecard e l'esperienza della SCABEC sono oramai riconosciuti a livello nazionale: se grandi gruppi come Mondadori hanno investito centinaia di migliaia di euro per acquisire il pacchetto di minoranza della nostra società pubblica allora significa che l'esperienza è senz'altro positiva.
E già, Napoli e provincia sono un'esperienza molto positiva per la Mondadori. Con centodiciotto MILIONI di euro a disposizione, poi.

Eccoci dunque all'agenzia turistica. Invisibile.
La R.T.I. vincitrice d'appalto, di cui è mandataria Pierreci S.C.p.A. "una cooperativa che da oltre 10 anni opera nel settore dei beni culturali con l’obiettivo di avvicinare il pubblico all’arte e alla cultura", cos'è se non il nome Mondadori rappresentato innocuamente dal principale mandante "Mondadori Electa S.p.a", come da bando?
In effetti l'assessore al turismo e ai beni culturali è stato molto più esplicito di me.

[…]

Nel frattempo ci si diverte, tante belle faccette note disquiscono di camorra e sistemi, non ultima rai tre, primo pomeriggio, tg regionale campania: la faccia dell'on. Luigi Cesaro di Forza Italia, padrone indiscusso di S.Antimo (NA), così come il fratelo Aniello lo è di altre zone (qualcosa in merito la sanno gli ex dipendenti della Texas Instruments di Aversa, vedi http://www.aversagro.info/texas_derosa.html), parla di eserciti e possibili rimedi all'oscuro male della grande città.

Da una parte il "sogno di domino della camorra", i film, le figurine, i morti ammazzati. Dall'altra la veglia, che è pubblica e concede interviste, affida e vince appalti, vende e consuma informazione. 

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5 Responses to il mio primo post sodomita

  1. menestrello says:

    Il Mattino, 9/5/2006
    «Il centrodestra come sfida la Iervolino? Imbocca scorciatoie per
    raccogliere voti con ogni mezzo, anche ospitando nelle proprie liste esponenti e parenti dei clan che tengono in scacco la nostra città». Lo denuncia l’assessore regionale al Lavoro Corrado Gabriele, che fa anche i nomi di questi candidati imbarazzanti: Nunzia Stolder e Antonio Esposito. La prima sarebbe la figlia del boss di Forcella, Raffaele Stolder, candidata nella lista di Forza Italia alle municipalità a San Lorenzo; il secondo suo marito, genero del capoclan quindi, in lizza per «Dc per le autonomie» sempre alle municipalità. «Ci risulta purtroppo che nelle liste dei candidati alle municipalità spiccano nomi collegati al potente clan di Forcella», prosegue Gabriele.[…] Ma Luigi Cesaro, coordinatore provinciale di Forza Italia, rigetta tutte le accuse: «Macché parenti del boss – dice – solo casi di omonimia».

    Roma, 2 nov. (Apcom) – “Se la camorra dovesse essere sconfitta dai programmi di Romano Prodi, Napoli e i napoletani avrebbero di che preoccuparsi”. Lo ha affermato Luigi Cesaro, membro dell’esecutivo di Forza Italia a Montecitorio, commentando le parole del presidente del Consiglio, a conclusione della visita nel capoluogo partenopeo. “Come avevamo ragione di temere, dalla bocca di Romano Prodi non si è sentita alcuna parola sensata. Evidentemente, crede che la camorra sia un concetto filosofico, astratto. La città e con essa l’intero hinterland partenopeo – ha proseguito Cesaro – hanno la necessità di interventi concreti e immediati. In grado, quanto meno, di ripristinare un principio di parità nel difficile confronto che da settimane le forze dell’ordine si trovano ad aver ingaggiato con la criminalità organizzata e con quella di strada. Con le chiacchiere e le scorciatoie sociologiche – ha concluso l’esponente di Forza Italia – non si sono mai vinte guerre, men che mai quelle contro la camorra e il degrado”.

    Napoli, 2 nov. (Adnkronos/Metropolisinfo.it) – “Se la camorra dovesse essere sconfitta dai programmi di Romano Prodi, Napoli e i napoletani avrebbero di che preoccuparsi”. Lo afferma il deputato Luigi Cesaro, membro dell’esecutivo di Forza Italia a Montecitorio, nel commentare le parole del Presidente del Consiglio, a conclusione della visita nel capoluogo partenopeo.
    “Come avevamo ragione di temere, non una parola sensata è stata sentita uscire dalla bocca di Romano Prodi, che, evidentemente, crede che la camorra sia un concetto filosofico. Astratto. Come anche i morti contati a Napoli e provincia in queste ultime settimane”.
    “La città e con essa l’intero hinterland partenopeo hanno la necessità di interventi concreti e immediati. In grado, quanto meno, di ripristinare un principio di parità nel difficile confronto che, da settimane, le forze dell’ordine si trovano ad aver ingaggiato con la criminalità organizzata e quella di strada”.
    “Con le chiacchiere e le scorciatoie sociologiche, dovrebbe sapere il Presidente del Consiglio, non si sono mai vinte guerre. Men che mai quelle contro la camorra e il degrado”.

  2. vulcanica says:

    anzi troppo interessante per finire solo su un blog!

  3. notears says:

    un commento di Abate di Theleme: si tratta di un errore tutto mio mentre ripulivo dallo spam…
    se passasse di qui, è caldamente invitato a ripostarlo 😉

  4. AbatediTheleme says:

    Cos’era sta storia???

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