essenzialmente non forse

[ti ho]
]mi hai[
 cercato in effetti di spiegare la meccanica dell’elezione da bar kochba a shabbatai zevi e ancora prima, dalla riforma o presunta tale di akhenaton. quante scellerate palle.
essere l’esclusiva risposta alle vicissitudini interiori di una divinità non rende la vita semplicissima ai più, a parte l’ebbrezza d’una lotta continua, il dissidio nella millenaristica pippa edipica sui cazzi tagliati d’un lembo.
Ma la storia funziona così male, così frivola come l’adolescente bambina e la sua fretta d’imparare, di vedere e toccare. Egli le diede il nome di Z** dal nome della città in cui era stato fatto prigioniero il suo cuore, il suo culo. Poi lei concepì Bilhah, mia madre. La chiamò Bilhah poichè quando nacque si affrettò a poppare. Allora lei disse "Ecco, mia figlia ha fretta". E così via.

This entry was posted in le confessioni. Bookmark the permalink.