kailash

chi vince le battaglie difende le montagneNessuno al mondo ci è mai salito. Il Cristallo, il prezioso gioiello delle nevi, centro dell'universo inviolato. Eccola l'espansione ad est, nazisti con la scusa del lebensraum, spediti a morire – rumeni e italiani, una faccia una razza – per includere quella Montagna nell'Impero: "la più grande operazione militare terrestre di tutti i tempi", e Stalingrado da sola bastò al risveglio nella sconfitta. Nessuno può capire l'ostinazione degli uomini, altro che storia e utilità. Poi verrà di nuovo la Cina, che attende ansiosa lo stesso destino, la distruzione, perchè lassù in cima la vita degli uomini non è permessa. E la conquista è un no senza fine.

 

Il punto più lontano dalla guerra è al suo interno, dove le cose smettono di funzionare. Prima il tempo, poi tutto il resto.
Quando le cose smisero di funzionare per Neil A. Megson, così come per Guy E. Debord, il mondo si rivelò guerra di macchine e corpi, Kriegspiel dove la condizione più ambita è quella di vittima, così come insegna – sulla carta – il diritto internazionale. E nella nudità il bivio, la via della massima visibilità e quella del ritiro: due anni dopo l'uscita della Société du Spectacle nacquero i C.O.U.M. Transmission. Di sponda, il concetto di intrattenimento attraverso il dolore.
In quel concetto venne isolato ciò che lo spettacolo propinava quotidianamente, il "vero" della guerra, nel suo reale valore di merce, la più raffinata di tutte. Tutto ciò che fa rabbrividire genera dipendenza, se spacciato per vero, montato e distribuito. Impacchettato, serializzato: vende come niente altro. La sovraesposizione della morte, del collasso industriale, avrebbe dovuto risvegliare dal consumo di informazione e dall'abuso di una realtà differità. Sapevano che non ci sarebbero mai riusciti: nel 1980 quel Neil Megson (aka Genesis P-Orridge) disse a Gabriele Ansaloni (aka Red Ronnie) "E' in atto la terza guerra mondiale ed è la guerra delle informazioni e la stiamo perdendo dovunque". Avrebbero almeno potuto conservare il dono del nome per non fornire al nemico l'arma finale, la manipolazione dell'identità. In ogni caso, l'anno dopo la "missione" fu dichiarata conclusa. Con o senza successo, non è dato sapere, neanche Google lo sa.
A parte il fatto che, passati ventisei anni, mi sono ritrovato –in a foreign time, in a foreign land– a spendere venti euro per quella copertina e un braccialetto in osso. Attratto dalla nuda Montagna inconquistabile. E un subliminale che in pochi, tra i ghiacci, avranno notato.

kailash

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