scene topiche

madre, moglie e figlia– Questa motocicletta di chi è?
– È un chopper, piccola.
– Sì, questo chopper di chi è?
– Di Zed.
– Chi è Zed?
– Zed è morto piccola. Zed è morto.
[Fabienne (M.De Medeiros/C.Razzi) & Butch (B. Willis/M.Cordova) nelle ultime battute di "L'orologio d'oro" – 1994]

Nella vita come nei film ci sono delle sequenze che restano in memoria per sempre. A conti fatti la loro incisività sta nell'unicità dei dettagli, il modo in cui sono messi insieme o più precisamente il modo in cui la decontestualizzazione – la sorpresa – nel flusso prevedibile degli eventi li metta improvvisamente in risalto rispetto allo sfondo. Interi film si basano su di una sola sequenza. Intere vite anche. Altri – la maggior parte – ne sono assolutamente privi. Oppure sovraccarichi, il punto in cui si pone Pulp Fiction come primo e ultimo limite mainstream.

Tutto questo non ci riguarda perchè è complesso e fondamentalmente inutile. Ma ci introduce ad un fatto: intere filmografie di genere sono prive di scene topiche. Immerse nella prevedibilità assoluta. Il mercato dell'intrattenimento pornografico produce ogni anno decine di migliaia di ore di girato assolutamente ridondante. Le trovate innovative gravitano giocoforza sullo stesso tema, anche perchè è proprio quello che lo spettatore vuole, diversamente – per esempio – dalle vacanze di Boldi e De Sica che sono imposte dai distribuitori agli spettatori natalizi con scarsa (o nulla) possibilità di scelta. La pornografia tout court – quella classica di cazzi e buchi intersecantesi – non è stata mai imposta, i meccanismi di fidelizzazione non le sono mai stati necessari: chi consuma pornografia vuole pornografia, presumibilmente, e la pornografia basta a se stessa. Succede sempre la stessa cosa, come malinconicamente notava il caro Gianfranco Marziano ne "Il declino dei film spuorchi"*. A suo modo la pornoprevedibilità è il prodotto più rassicurante dell'industria culturale, dall'appetibilità inversamente proporzionale alla paura della realtà. In condizioni storicamente "normali" – ovvero in quel dopoguerra in cui Europa e Stati Uniti, arroccati sulla prevedibilità dell'equilibrio nucleare, facevano del porno un prodotto seriale di massa come tanti altri – il consumo pornografico poteva venir additato come patologico, il riflesso rassicurante di mondo in cui ci si rifugiava, in pochi al buio delle sale a luci rosse, in molti con l'avvento delle videocassette, in genere maschi, soli, adolescenti o anziani. Un target ben definito, insomma, di anelli deboli della catena postfemminista. Un target arginato non solo dalle possibilità di fruizione come, di fronte ad internet, erroneamente si crede. Il target straripa, contaminando tutto e tutti, nel momento in cui l'accelerazione della paura indotta rende deboli – soli – tutti gli anelli della catena. Nella separazione totalitaria delle phobodemocrazie la prevedibilità del porno resta un'ancora insostituibile. Travalica etnie razze religioni e stati. Un collante/calmante oppio dei popoli al tempo della globalizzazione dei consumi. Il prodotto che vende sempre e di più realizzato sfruttando l'umano ai minimi termini del corpo e il denaro ai massimi livelli d'acquisto.
Eppure l'altro giorno sono stato sorpreso da una scena topica in un film porno di Eon McKai, giovanotto dalle velleità artistiche segnalato sul blog fastidio ospitato su questi server. Nel suo "Art School Sluts" (2004) c'è questa scena formidabile e gratuita in cui un punkettone vecchio stile (nel senso, abbastanza in là con gli anni da poter appartenere alla prima wave punk) svela il segreto della sua cresta perfetta: invece di sprecare lo sperma in una zona del corpo dell'attrice (faccia/occhi com'è d'uopo nel canone porno made in usa) se lo passa tra i capelli uso albume d'uovo autoprodotto. Insomma questo stacco sembra imprevisto anche all'attrice, che se n'esce con un vacuo "nasty!" a indicare l'intera sua presenza scenica. Tanto più m'ha preso la punketudine del tutto, quel cortocircuito insperato, in quanto m'ero appena letto le sollecitazioni filosioniste del Ferretti. E mentre le leggevo ricordandomi della sua cresta quarantenne, avevo in mente solo quella nel video di Annarella. L'unica verità sta nelle associazioni random della memoria che le scene topiche edificano senza proporre giustificazioni.
E allora mi sono chiesto, nel mondo dell'informazione pornografica, è ancora possibile usare una scena topica come cavallo di troia per riattivare la memoria storica incastrata tra prevedibilità e paura?
Baudrillard è convinto, come si legge nell'introduzione a "Portfolio 2007 – un anno di foto" (ed. Contrasto) riportata integralmente su Internazionale di questa settimana, che il cavallo di troia finirà per riattivarsi da solo, essendo velleitaria qualsiasi ipotesi di controllo dell'egemonia spettacolare. Ma vivere in attesa degli eventi (o dell'Evento) non ci rende diversi dallo spettatore senza pretese. Vivere nell'attesa significa renderla prevedibile, svalutandone l'effetto di cambiamento, significa rendere pornografica anche l'escatologia, giocare al gioco neoconservatore.
Nel momento in cui la morte di Saddam è in circolazione, pornografica e prevedibile, non è più possibile parlarne nel bene, nel male, nel meglio, nel peggio. Né aspettare che faccia il suo eventuale effetto boomerang. Sarebbe opportuno sfruttarne il potenziale solo dopo, nel tempo, riattivandone la memoria in un contesto apparentemente alieno.
Per esempio, la Repubblica ritiene opportuno dare, tra le prime notizie di questo 2007 che si apre in faccia allo scontato, quella della "ragazza di Scampia"© in concorso a missitaglia con annesse foto e dati numerici a quantificare l'entità del riscatto. Epperò, nello stesso articolo Repubblica ricorda che missitaglia porta lontano, e cita
Mara Carfagna (1997), divenuta parlamentare nell'attuale legislatura
di questo splendido paese che combatte il degrado esponendone la carne truccata e nuda in prima serata.
Ecco, dato che la morte di Saddam e la sig.na Rossella occupano le pagine e gli schermi e gli schemi nello stesso periodo mischiandosi fino a provocarci una pericolosa sbornia gravida di futuri conati ancor prima che l'anno abbia inizio, incastonandosi insieme nella stessa celletta di memoria, sarebbe opportuno trovare la maniera per far riemergere l'associazione nel momento in cui l'uno o l'altra dovesse riproporsi in futuro, cosa che avverà senz'altro. Che so, quando la "ragazza di Scampia"© verrà incoronata, trovare il modo d'inserire in quella sequenza, in diretta, un off topic palesemente pornografico, la scena di un bacio tra due abitanti di Ramadi. Un bacio vero.

http://www.youtube.com/watch?v=Jz3tJFkeC8A

PS: per gli amanti del genere, ecco com'era la pornografia in Europa durante la guerra.

* Dopo che avettero fatto tutti i pugnetti possibili
dopo che avettero visto tutti i bucchini più atletici
dopo che avettero messo tutte le mazze nei buchi dei mazzi
dopo che avettero sceso tutti i livelli, tutti i cervielli
dopo che si sciuccarono e poi si scucciarono
andarono a viento, a vuoco vacante
il film scucciante, uguale a quell'altro

sono pesci che trasono ed escono, trasono ed escono e poi niente più
poi si scagnano e poi si interrompono e dopo ripigliano e parlano un pò

dopo che avettero fatto tutti le chiav'i chiavati
dopo che avettero visto tutti gli sburri ingoiati
dopo che avettero messo tutte le butteje in tutte le frattaje
tutte le fravaje e tutti i serpienti
si sciuccarono e poi si scucciarono
andavano a viento, a vuoto vacante
il film scucciante, è uguale a quell'altro perchè

sono pesci che trasono ed escono, trasono ed escono e poi niente più
poi si scagnano e poi si interrompono e dopo ripigliano e parlano un pò
si pulizzano e non si salutano, chissà poi che dicono e come li pagano
sono assegni che trasono, escono, trasono, escono
facce ca guardano, assegni, ato che svisante, chitarre, e capecazz
so sord, at ca cazz, sord, at ca…
[Gianfranco Marziano]

This entry was posted in candidamente. Bookmark the permalink.

5 Responses to scene topiche

  1. fastidio says:

    ma ce l’hai scaricato Art School Sluts?

  2. notears says:

    più o meno.
    girls lie è meglio cmq.

  3. fastidio says:

    qualcuno può mettere a disposizione torrent?

  4. fatale says:

    monetizziamo dai!!

  5. Nicolas says:

    Hola,
    No estб seguro de que esto es verdad:), pero gracias a un cargo.

    [url=http://www.bredsix.com/]Nicolas[/url]

Comments are closed.