Dell’impudenza politica ecc. – quando compare la morte…

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d.…vuol dire che mi sto cacando il cazzo.

 

Comunque, "E’ infatti l’uomo il solo animale che fin dalla
nascita necessita dell’aiuto degli altri". In un certo senso allora l’uomo
è sempre in balìa degli altri: non corre alcun rischio di "vivere al loro
arbitrio" proprio perchè è la condizione naturale dell’esistenza.
Dell’Utri giustappone nell’arco di poche pagine queste due citazioni che
rappresentano un vero e proprio controsenso. E sembra non accorgersene. Forse
neanche Cardano se ne accorse, e la cosa non mi sembra affatto improbabile.

Anche elogiare la pratica della menzogna politica, da parte
di un uomo che è nel cuore della politica (ma che non si firma), in una
prefazione destinata ad un pubblico di estranei, di potenziali sudditi… anche
questo sembra, se non un controsenso, una clamorosa svista. Almeno in una
formale democrazia.

Ma se l’attore esiste in virtù dello spettatore, vuol dire
che il tacito accordo è sottoscritto da entrambi, pena la fine della
distinzione dei ruoli: chi simula l’azione e chi ne fruisce l’esperienza
indiretta autorizzando l’attore a interpretare. Il segreto non va svelato, ma è
necessario che il pubblico sappia dell’esistenza di un segreto, e di una
menzogna che lo copre, affinché abbia un senso mantenerlo. Questo fino a quando
non si raggiunge il finale, comune ad ogni rappresentazione (politica
compresa).

Dell’Utri elogia l’impudenza politica attraverso l’impudenza
della scrittura stessa, nel definire libertà la possibilità di apprezzare chi
viola il diritto per il potere; può permettersi di ammiccare alla menzogna
perchè sa che mentre scrive lo spettacolo non è ancora terminato, ed è ancora
autorizzato da coloro che lo hanno aiutato a far sì che li rappresentasse
proprio lì, su quel palco. 

edika

 

Prima o poi però anche lo spettacolo individuale finisce,
chiedetelo alla morte. E dopo quel momento sarà difficile mantenere la
"regola eterna" del segreto, sfuggire all’arbitrio degli altri – non
più spettatori. O accattivarselo, definitivamente, almeno grazie alla distanza
della morte.

L’unica tutela possibile è nella giustificazione, attraverso
qualcosa di credibile, autorevole, radicato. In qualche modo durevole, fuori dal presente – qualcosa del passato: come l’Utopia
e i suoi libri, come un canone.

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